Data visita :
02 Gennaio 2016 (Cena)
Sito Web ed indirizzo :
Il Buongustaio, Piazza Romeo Bocchini, San Terenziano (PG)
Premi:
Certificato d'eccellenza TripAdvisor 2015
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Questo piccolo gioiello, espressione della migliore cucina Umbra, nascosto tra le campagne del raccolto borgo medievale di San Terenziano, ha saputo risvegliare “intensi e passionali” desideri gastronomici, ormai quasi assopiti dai ricorrenti ed abbondanti fasti culinari natalizi.
Nel nostro peregrinare durante le ferie di Capodanno, Trip ha saputo donarci un’altra piccola “gemma del gusto” che la nostra bella Italia custodisce con gelosia nei genuini paesi di provincia.
Cucina tradizionale umbra, essenziale e casalinga ma con quel tocco di qualità ed estro che garantisce a strutture cosi poco “globalizzate” di mantenersi in vita e di mostrare con veemenza la propria identità caratteriale. Non è possibile non gustare il tanto bramato spezzatino di asino o il “cicotto”, passando per i ravioli di capriolo con ricotta e noci.
Tra gli antipasti (costo tra i 4€-8€) annoveriamo il mix di salumi (senza conservanti e stagionati in maniera classica) e formaggi, uova strapazzate al tartufo (un classico umbro) e le tradizionali bruschette condite con olio della zona. Per secondo (costo tra 5€ ed i 9,50€) le tagliatelle con “Cicotto di Gutti” (8,50€), i ravioli di grano saraceno ripieni di carne di capriolo con condimento di noci e ricotta (8,50€), gli strangozzi al tartufo o sugo d’oca, le pappardelle al ragù di cinghiale, i cappellacci ripieni di formaggi al tartufo………
I secondi sono più tradizionali (prezzi tra 7-11 €) e contemplano tra i piatti più esclusivi: le lumache in umido, lo spezzatino d’asino (non sempre disponibile purtroppo come accaduto al nostro arrivo), lo stinco di maiale al forno cotto nella birra, la coratella di agnello e varie “divagazioni” di cinghiale. I contorni sono scelti anch’essi in base alla stagionalità dei prodotti ed hanno un costo di 3€.
Infine i dolci (3,50€) fatti in casa, che variano in base alla disponibilità delle materie prime ed all’estro del cuoco .
Il costo del coperto è di 1,50€ ed include il pane a volontà (altra pietanza gustosissima e particolare).
Il locale nella sua semplicità riesce ad evidenziare un’ impronta calda ed accogliente, merito dell’arredamento, della cordialità dei proprietari e chiaramente dell’ottimo cibo. Due sono le sale, per un totale di circa 50 posti a sedere: la prima più grande all’ingresso della struttura, la seconda più piccola e raccolta, proprio vicino alla cucina da cui provengono profumi che lusingano con insistenza i nostri sensi.
Pane integrale fatto in casa
Pane
Ravioli con capriolo ricotta e noci
Tagliatelle con Cicotto di Gutti
Caffettiera Napoletana
La ricevuta al Buongustaio
Menù 20016
I tavoli sono semplici con sedie bianche verdi e rosse, nessuna tovaglia se non dei sottopiatti di carta color marroncino.
Ma il Buongustaio ….ci piace tanto ….anche per questo….
Ordiniamo acqua gassata, servita in brocche, depurata e trattata. A mio parere è questa la scelta assolutamente da consigliare, in barba alla “moda dello spreco”, alla speculazione ed all’ utilizzo indiscrimanato della plastica. …. Arriva anche il pane integrale, dal colore ambrato, servito a fette sottili e dalla sezione bassa. Eccellente, croccante nellaparte esterna e soffice e denso nel cuore. Siamo affamati e con estrema avarizia ed ingordigia arriviamo a chiedere il secondo paniere.
Come primi ordiniamo le tagliatelle fatte in casa con “Cicotto di Gutti” (8,50€), i ravioli di grano saraceno ripieni di capriolo e gli strangozzi al sugo d’oca .
Il “Cicotto di Gutti” è una specialità di carne di maiale, costituita da orecchie, interiora,lingua e stinco, disossati e fatti cuocere assieme al rosmarino, alla cipolla rossa di Cannara ed al pepe, sotto la porchetta che è a sua volta in cottura, favorendo cosi “lo scolo” del grasso che diventa il miglior condimento proprio per il Cicotto.
Le tagliatelle condite con questo “concentrato”, risultano pertanto gustose e dal sapore delicato e profumato…..sicuramente da provare. La differenza la fanno però i “Ravioli di grano saraceno” conditi con ricotta (o forse besciamella?). La pasta è di buona qualità e consistenza ma la ciliegina sulla torta è il ripieno del raviolo costituito da capriolo, il tutto cosparso di scaglie di ricotta salata (o formaggio fresco), che rendendo il piatto assolutamente fuori dal comune. Come terzo primo, lo strangozzo al sugo d’oca,anch’esso da sapore delicato e bilanciato. Le quantità risultano più che accettabili.
Per secondo: spezzatino di cinghiale in umido per 4 persone. Ci viene servito in una teglia di ceramica, “decorata” da quattro belle fette di ottima crescia umbra. Il cinghiale è buono, tagliato a tocchetti e ben insaporito. Alcuni amici lo hanno ritenuto uno dei migliori assaggiati nella zona tra l’alto Lazio e la Val Nerina, ma personalmente lo ritengo di media caratura, avendo provato qualità superiori.
Con non poco rammarico, saltiamo i dolci, forse più per fare pace con la coscienza che non per la sazietà .
Chiudiamo la cena con un caffè servito in una vera caffettiera napoletana: una chicca nella forma e nel gusto, sicuramente apprezzata.
Apprezzato anche l’onestissimo conto di 80 euro per 3 primi 4 secondi acqua, vino, limoncello e…….. liquore da …”botti di Capodanno”: 90 gradi di “Tintura Imperiale”, distillato d’ erbe prodotto dai monaci dell’Abbazia di Casamari : …. “esagerato”…. ….come questa piccola grande Osteria, che non posso che consigliarVi.
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